Le vibrazioni sono oscillazioni meccaniche rispetto ad un punto di riferimento, determinate da onde di pressione che si trasmettono generalmente attraverso corpi solidi, le oscillazioni caratteristiche delle vibrazioni possono essere libere o forzate, ossia influenzate da una forza esterna come nel caso dell’utilizzo di strumenti da parte di un lavoratore.
Il rischio derivante da vibrazioni è generato dall’utilizzo di attrezzi, strumenti di lavoro e macchinari specifici che inducono sollecitazioni continue nel corpo del lavoratore che li adopera, andando ad intaccare apparati, articolazioni o addirittura organi interni.
L’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni, oltre a poter causare patologie ed effetti collaterali ai lavoratori, è anche fonte di disagio e disturbo durante lo svolgimento delle mansioni.
Le vibrazioni sono caratterizzate dai seguenti parametri:
frequenza, misurata in Hz che può essere bassa (tra 0,1 e 2 Hz), media (tra 2 e 20 Hz) e alta (oltre 20 Hz);
ampiezza, spostamento massimo dalla posizione di equilibrio;
velocità, ovvero la velocità a cui avviene lo spostamento;
accelerazione, ovvero la variazione della velocità di spostamento.
In Italia, l’esposizione occupazionale alle vibrazioni meccaniche è un tema monitorato e studiato, oltre 500 malattie professionali sono causate annualmente dalle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio, con più della metà rappresentate dalla sindrome del tunnel carpale. Seguono artrosi secondarie di altre articolazioni (15%) e sindromi di Raynaud (12%).
Le stime più recenti indicano che circa il 26% dei lavoratori in Italia è esposto alle vibrazioni meccaniche, corrispondenti a circa 5 milioni di lavoratori.
Di seguito in allegato proponiamo un approfondimento inerente al tema rischio vibrazioni.