In una sentenza di grande rilievo per il mondo del lavoro, la Corte Suprema di Cassazione ha confermato la legittimità dell’uso di investigatori privati da parte dei datori di lavoro per effettuare controlli sui dipendenti. La decisione arriva nell’ambito del caso riguardante il licenziamento di Gi.St., dipendente della Re. Spa, parte del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, licenziato per giusta causa.
La sentenza, emessa dalla Sezione Lavoro della Corte di Cassazione e redatta dal consigliere Fabrizio Amendola, ha respinto il ricorso del lavoratore, che contestava la legittimità dei controlli eseguiti tramite un’agenzia investigativa. Gi.St. era stato accusato di diverse violazioni, tra cui lo svolgimento di attività lavorativa non autorizzata e l’uso di false timbrature per registrare la presenza al lavoro.
Il Ruolo degli Investigatori Privati
Il punto cruciale della sentenza riguarda la legittimità dei controlli effettuati dall’agenzia investigativa, incaricata di monitorare le attività del dipendente. La difesa di Gi.St. aveva sostenuto che tali controlli fossero illegittimi in quanto effettuati senza l’accordo sindacale e in violazione dell’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori, che regola l’uso di strumenti di controllo a distanza.
La Corte di Cassazione ha rigettato queste argomentazioni, affermando che i controlli effettuati dall’agenzia investigativa non rientrano nell’ambito di applicazione dell’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori. Secondo la Corte, tali controlli sono finalizzati alla tutela del patrimonio aziendale e non violano la dignità e la riservatezza del lavoratore. Pertanto, sono da considerarsi legittimi.
La Sentenza
La decisione della Corte conferma la validità del licenziamento di Gi.St., sostenendo che anche solo le false timbrature erano sufficienti a giustificare la risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa. La Corte ha inoltre sottolineato che la procedura di conciliazione prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) non preclude il ricorso all’autorità giudiziaria da parte del datore di lavoro.
Implicazioni Future
Questa sentenza stabilisce un importante precedente riguardo all’uso di investigatori privati da parte dei datori di lavoro. La legittimità di tali controlli, se finalizzati alla protezione del patrimonio aziendale e condotti nel rispetto della dignità dei lavoratori, viene così rafforzata. Le aziende possono quindi considerare l’impiego di agenzie investigative come uno strumento legittimo per monitorare e prevenire comportamenti illeciti da parte dei dipendenti.