L’INAIL ha recentemente pubblicato un fact-sheet che chiarisce la normativa relativa all’uso di alcol e sostanze stupefacenti nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento alla tutela della salute e sicurezza.
Di cosa si tratta:
La legge disciplina con precisione l’uso di alcolici e stupefacenti nelle attività lavorative. La Legge 125/2001 vieta l’assunzione e la somministrazione di bevande alcoliche durante il lavoro. Il medico competente può sottoporre i lavoratori a controlli alcolimetrici e, in caso di esito positivo, allontanarli dalle mansioni a rischio. Inoltre, i lavoratori con patologie alcol-correlate hanno diritto ad accedere a programmi di riabilitazione.
Le attività più pericolose, soggette a questa normativa, sono elencate nel provvedimento n. 2450/2006 della Conferenza Stato-Regioni e includono, tra gli altri, lavori con gas tossici, conduzione di impianti nucleari, manutenzione di ascensori e mansioni sanitarie.
Per quanto riguarda le sostanze stupefacenti, il DPR 309/1990 stabilisce che i lavoratori destinati a mansioni rischiose devono essere sottoposti a controlli prima dell’assunzione e a verifiche periodiche. In caso di tossicodipendenza accertata, il datore di lavoro deve escludere il lavoratore da tali attività, ma quest’ultimo mantiene il posto se assunto a tempo indeterminato durante il trattamento riabilitativo. Le categorie soggette a questi controlli includono lavoratori dei trasporti e coloro che svolgono attività pericolose.
Prima di assegnare un lavoratore a mansioni a rischio, il datore di lavoro deve comunicare al medico competente i nominativi per verificare l’assenza di assunzione di sostanze tramite screening. In caso di esito positivo, il lavoratore viene inviato al SERT per ulteriori accertamenti e trattamenti. I controlli periodici sono previsti almeno una volta l’anno, e in caso di rifiuto ingiustificato il lavoratore viene sospeso.
Il Decreto Legislativo 81/2008 prevede che il datore di lavoro valuti tutti i rischi, inclusi quelli derivanti dall’abuso di alcol e droghe, e includa la sorveglianza sanitaria per la verifica dell’idoneità dei lavoratori a svolgere mansioni a rischio. Le visite mediche sono obbligatorie, e i lavoratori non possono rifiutarle. In caso di chiaro stato di ebrezza, il datore di lavoro può allontanare il lavoratore senza necessità di ulteriori controlli.
Infine, l’informazione e la formazione sui rischi legati all’uso di alcol e sostanze stupefacenti sono obbligatorie per tutti i lavoratori, soprattutto quelli che operano in contesti ad alto rischio come i cantieri temporanei o i lavori in quota, dove è esplicitamente vietata l’assunzione di bevande alcoliche.
Conclusione
Il consumo di alcol e sostanze stupefacenti nei luoghi di lavoro rappresenta un grave rischio per la sicurezza. Le normative in vigore mirano a prevenire comportamenti pericolosi e a proteggere la vita dei lavoratori, garantendo un ambiente di lavoro più sicuro e controllato.