Assindatcolf, sul proprio sito internet, ha reso noto di aver richiesto al Governo, nel prossimo Consiglio dei Ministri, di superare le rigidità del decreto flussi, in primis le regole del click day, e offrire alle famiglie uno strumento più flessibile, adatto alle esigenze di assistenza e cura ma soprattutto di concedere più quote per il lavoro domestico.
Queste le principali richieste raccolte nei mesi scorsi da sindacati, associazioni e imprese nell’ottica di una revisione della normativa che regola i flussi di ingresso dei cittadini non comunitari per motivi di lavoro.
Le modifiche alla normativa sui flussi d’ingresso dovrebbero arrivare nella prossima riunione del Consiglio dei ministri fissata per mercoledì 2 ottobre p.v..
Nel dettaglio, Assindatcolf ha chiesto un adeguamento delle quote rispetto al reale fabbisogno delle famiglie datrici di lavoro domestico, quantificato per l’anno 2025 in circa 19mila unità. Le stime sono contenute nel paper firmato dal Centro Studi e Ricerche Idos contenuto nel Rapporto 2024 Family (Net) Work.
Invece le quote stabilite nell’ultimo DPCM sui flussi d’ingresso ammontano a 9.500 per ciascuna annualità.
Con la concessione in via sperimentale di ulteriori 10 mila quote per l’assistenza delle persone non autosufficienti si potrebbe quindi arrivare a coprire il fabbisogno stimato da Assindatcolf per la prossima annualità (2025).