INAIL ha reso pubblici i dati raccolti nel quinquennio 2028-2022 sul settore trasporti, che ha visto un incremento nelle denunce pari al doppio rispetto all’aumento registrato in tutto il comparto Industria e servizi. Il documento prende in considerazione anche l’andamento delle malattie professionali per i lavoratori coinvolti.
Cosa tratta
Nell’ultimo numero di Dati INAIL, pubblicato il 1° ottobre 2024, l’Istituto mette in evidenza l’importante incremento di denunce di infortunio nel settore trasporti, rivelando gli elevati livelli di rischio a cui sono sottoposte le relative attività.
Infatti, i numeri nel 2022 vedono un aumento del 35% rispetto ai 5 anni precedenti, mentre l’intera gestione assicurativa del comparto Industria e servizi ha registrato nello stesso periodo un aumento del 15,6%. Invariato, invece, il numero di infortuni mortali nel quinquennio.
Il documento riporta i dati Istat relativi al personale impiegato nel comparto, che nel 2022 rappresentava il 4,6% degli occupati in Italia. Di questi, più della metà impiegati in trasporti terrestri (ferroviari, stradali e mediante condotte), più di un terzo in attività di magazzinaggio e supporto, circa il 7% nelle attività postali e di spedizione espressa, mentre il 4% di essi lavorava nei trasporti marittimi e appena l’1% in quelli aerei.
Il dettaglio dei dati sugli infortuni
Prendendo in esame i dati del quinquennio, il settore trasporti e magazzinaggio conta l’11% di tutti gli infortuni denunciati nel comparto Industri e servizi, risultando terzo dopo sanità e assistenza sociale e attività manifatturiere. In terza posizione si trova anche per gli infortuni mortali, dove il primato resta al settore Costruzioni.
Il 10% degli eventi è avvenuto con un mezzo di trasporto. Gli infortuni in occasione di lavoro hanno riguardato principalmente, anche per questo settore, la popolazione di sesso maschile (84%). La fascia d’età più colpita è fra i 45 e i 49 anni: in generale, gli infortuni sono in numero maggiore nelle fasce di età con la popolazione di occupati più numerosa. Per lo stesso motivo, la maggior parte dei lavoratori infortunati è di nazionalità italiana, seguono rumena e marocchina.
Per quanto riguarda, invece, la suddivisione fra aeree geografiche, la maggior parte degli eventi infortunistici avviene al nord (30,2% del totale al Nord-ovest, 29,2% Nord-est) e la regione con i numeri più alti è la Lombardia, seguita da Emilia-Romagna e Veneto.
Rilevante è inoltre il dato sulle fasce orarie, che evidenzia come il settore presenti un rischio di infortunio nelle ore notturne maggiore di altri (8,3% contro il 5,8% del comparto).
Le malattie professionali
Nel documento, l’Istituto fa una riflessione sui mutamenti del settore nell’era digitale, ad esempio con la crescita dei servizi di consegna. I principali fattori di rischio restano movimentazione dei carichi, posture scorrette e vibrazioni e gli orari irregolari, anche con turni di notte, che possono comportare stanchezza e un’alimentazione non sana.
Nel quinquennio 2018-2022, le malattie professionali denunciate sono state in media 2600 l’anno, con un calo nel primo anno di pandemia, per poi tornare a salire fino alle 2838 del 2022. Le patologie più diffuse riguardano l’apparato muscolo-scheletrico, primato che rimane di anno in anno.
Le denunce da parte di lavoratrici sono nettamente inferiori rispetto a quelle dei colleghi maschi: nei trasporti sono circa il 7%, mentre in tutto il comparto arrivano quasi al 25%. Come previsto, l’età media dei denuncianti è piuttosto elevata: tre lavoratori su quattro hanno più di 50 anni.
Ovviamente, non tutte le denunce presentate sono state accolte con esito positivo a seguito di accertamento. La percentuale di denunce poi riconosciute dall’Istituto come patologie di natura professionale non supera il 40% per l’anno 2018, l’anno più consolidato del quinquennio osservato.
Conclusioni
INAL ha voluto porre l’attenzione su un settore particolarmente a rischio, come si evince dai dati del quinquennio preso in considerazione, anche a confronto con i numeri con il resto del comparto. Il settore trasporti e magazzinaggio, inoltre, sta subendo cambiamenti non trascurabili nell’era digitale, comportando anche mutamenti nei rischi su salute e sicurezza; fra questi, da non sottovalutare è il rischio di stress per lavoratori che spesso operano in solitaria, durante orario notturno e con ritmi elevati.