Le linee vita sono un dispositivo di protezione che ha visto una grande diffusione negli ultimi anni, grazie anche ai cantieri aperti e all’installazione di nuovi impianti fotovoltaici con bonus 110% e altri incentivi, sia sulle coperture di edifici industriali sia sui tetti delle abitazioni private.
Una corretta installazione è fondamentale, ma non sufficiente a garantirne l’efficacia nel tempo. Vediamo cosa prevedono normativa e linee guida, con particolare attenzione alla manutenzione.
Cosa tratta
Le linee vita sono dispositivi di protezione anticaduta da utilizzare per lavori in quota, quindi oltre i 2 metri di altezza dal terreno o comunque da un piano stabile (art. 115 D.Lgs. 81/08). Sono sistemi costituiti essenzialmente da punti di ancoraggio e funi in acciaio o flessibili e sono progettati per assicurare il lavoratore tramite i propri DPI anticaduta (imbracatura, cordini, dissipatori).
L’obbligatorietà è fissata dalle disposizioni regionali, che indicano nel dettaglio le tipologie di lavori che le prevedono. Generalmente, l’obbligo dell’installazione di un sistema anticaduta che sia permanente è previsto nel caso di interventi edilizi in quota su nuove costruzioni o edifici esistenti, nonché per l’installazione di impianti tecnologici sulle coperture, che richiedano manutenzione specifica, come gli impianti fotovoltaici e i solari termici.
Viene da sé che con l’avvio di numerose opere edilizie negli ultimi anni, alimentato dagli incentivi governativi, questi sistemi si sono notevolmente diffusi. Inoltre, l’installazione di linee vita a norma garantisce l’attribuzione di crediti per l’ottenimento della riduzione del tasso INAIL secondo modello OT23. Questo, associato al fatto che riguardano uno dei rischi più importanti degli ambienti di lavoro, ci obbliga a preoccuparci di come mantenere poi nel tempo l’efficacia di tali dispositivi, fatto che non deve essere trascurato nemmeno per gli impianti di abitazioni private.
L’installazione e la manutenzione delle linee vita è regolata da una serie di norme UNI:
UNI EN 795, indica le varie tipologie e caratteristiche dei dispositivi di ancoraggio;
UNI 11578, su dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente, indica i requisiti e i metodi di prova da utilizzare;
UNI 11560, che costituisce una linea guida per la scelta, la configurazione, l’uso e la manutenzione dei sistemi di ancoraggio permanenti per le coperture.
Di seguito, ci soffermiamo soprattutto sull’ultima.
Ispezione e verifica delle linee vita
La norma UNI 11560 fornisce un’indicazione di tutti i controlli da eseguire durante l’installazione dei dispositivi e dopo. Rappresenta una delle norme di “buona tecnica” dell’art.115 D.Lgs. 81/08, prima citato.
In particolare, si parla di:
Ispezioni precedenti al montaggio, eseguite dall’installatore, che prevedono una verifica dei componenti, relativi documenti e certificati;
Ispezioni che precedono l’utilizzo, condotta dall’utilizzatore, che ne deve verificare il buono stato;
Ispezioni periodiche, che possono essere eseguite dall’installatore o da altro tecnico qualificato.
Per quanto riguarda le ispezioni periodiche, o revisioni, la normativa prevede specifici controlli e periodicità da seguire:
Ogni 2 anni controllo visivo dell’integrità;
Ogni 4 anni verifica dei fissaggi e dei dispositivi.
Oltre a questo, le ispezioni periodiche includono anche un controllo della documentazione presente, ovvero dell’elaborato tecnico.
Conclusioni
Le linee vita rappresentano un dispositivo di protezione sempre più diffuso, contro un rischio rilevante come quello delle cadute da quota.
È importante non trascurare le fasi successive all’installazione e le ispezioni raccomandate, per assicurare l’efficacia nel tempo e prevenire possibili incidenti gravi nelle attività di manutenzione in quota.
Il proprietario o l’amministrato dell’edificio dove è installato il sistema di ancoraggio, dovrà anzitutto seguire le indicazioni del produttore e dell’installatore; qualora queste fossero meno severe della norma tecnica applicata, per garantire la conformità è comunque opportuno far eseguire le ispezioni periodiche previste dalla UNI 11560. Infatti, questa garantisce il rispetto dei requisiti dell’art.115 del D.Lgs. 81/08.