Bilancio 2025: ampliato il welfare aziendale

Gen 8, 2025 | News

fonte articolo: www.zhrexpert.it

La Legge 207/2024 prevede che le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 non concorrono, per i primi due anni dalla data di assunzione, a formare il reddito ai fini fiscali entro il limite complessivo di 5.000 euro annui (commi 386-389).

La norma prevede che l’esclusione dal concorso alla formazione del reddito del lavoratore non rileva ai fini contributivi e che si applica solo ai titolari di reddito di lavoro dipendente non superiore a 35.000 euro nell’anno precedente la data di assunzione che abbiano trasferito la residenza nel comune di lavoro, qualora questo sia situato a più di 100 chilometri di distanza dal comune di precedente residenza.

Per fruire dell’agevolazione è necessario che il lavoratore rilasci al datore di lavoro apposita dichiarazione sostitutiva, nella quale attesta il luogo di residenza nei sei mesi precedenti la data di assunzione.

Il provvedimento legislativo (commi 390-391) riconosce anche per il triennio 20025-2027 (periodi d’imposta), in deroga all’art. 51, c.3 del TUIR, l’elevazione del limite di esenzione dei beni ceduti dei e servizi erogati dal datore di lavoro (c.d. fringe benefit) da 258,23 euro a 1.000 oppure 2.000 euro, per i lavoratori con figli a carico (compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti e i figli adottivi, affiliati o affidati), nonché delle somme erogate o rimborsate ai medesimi lavoratori dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, delle spese per la locazione dell’abitazione principale o per gli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale.

Viene riconfermato che i datori di lavoro provvedono all’attuazione della norma previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti e sempreché il lavoratore dipendente dichiari al datore di lavoro di avervi diritto, indicando il codice fiscale dei figli.

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