Tutti, ma dico tutti abbiamo salito una scala a casa o al lavoro. Di tutti i possibili compiti pericolosi, salire una scala è il più comune. Negli ultimi anni, la sicurezza sul lavoro non ha registrato significativi progressi, nemmeno per quanto riguarda l’uso delle scale. Nel 2022, in Italia si sono verificati 14.663 incidenti sul lavoro dovuti a cadute da scale portatili, di cui 112 mortali. Il dato rappresenta un aumento del 3,5% rispetto al 2022, dato in sé non particolarmente preoccupante, se si tralascia il particolare che non accennano a diminuire gli incidenti mortali in generale, così come quelli correlati alle scale. Questo risultato negativo può essere attribuibile a una scarsa attenzione nella formazione e/o alla consapevolezza dei rischi.
Dati e Trend
Le indagini Eurostat hanno rivelato che meno di un quarto delle organizzazioni intervistate ha subito incidenti legati alle scale. I dati rimangono più o meno stabili dal 2020 al 2024. Gli incidenti più comuni degli ultimi anni sono legati all’errato utilizzo della scala e all’uso di scale non adatte al lavoro.
Inoltre, il 40% degli intervistati ha indicato che il numero di incidenti è rimasto invariato negli ultimi cinque anni, mentre quasi un terzo ha visto un leggero aumento. Per quanto riguarda eventuali sanzioni da parte di controlli e ispezioni, il 70% degli intervistati sostiene di non aver ricevuto alcuna violazione relativa alle scale negli ultimi 12 mesi, con un aumento del 22% delle aziende senza citazioni dal 2020. Tuttavia, la percezione che l’errore umano sia la causa principale delle sanzioni e/o degli incidenti è aumentata dal 61% al 68%.
Una delle principali lezioni della normativa di sicurezza degli anni Novanta dello scorso secolo è che la formazione sulla sicurezza in generale, così come la formazione sulle scale è risultata fondamentale per prevenire incidenti.
Quasi tutte le organizzazioni (98%) utilizzano una delle tante forme di formazione, con un aumento delle aziende che pagano per essa (dal 28% nel 2020 al 35% nel 2024). La necessità di aggiornamenti della formazione è cresciuta, passando dal 58% nel 2018 al 66% nel 2024.
La formazione in presenza e tramite video/online (in sincrona) sono i formati principali utilizzati.In tutta questa formazione però raramente si parla di scale, argomento che potrebbe essere utile anche nella vita domestica.
Sempre nel 2022, ci sono stati circa 3.000 incidenti domestici dovuti a cadute dalle scale, di cui 300 con esito mortale in EU. Nonostante i progressi della safety, l’intelligenza artificiale ed il generale miglioramento della formazione, gli incidenti legati alle scale continuano a verificarsi ed hanno un leggero aumento, ma questo ragionamento potrebbe essere esteso a tutti gli infortuni in generale.In Italia, gli studi mostrano che le cadute da scale portatili sono una delle principali cause di incidenti sul lavoro, con un’incidenza significativa nei settori dell’edilizia e della manutenzione. Inail dichiara nei big data che il 32% degli infortuni mortali, sono dovuti a cadute dall’ alto di cui il 13% avvengono da scale portatili (corrispondenti a 4 % del totale).
In Unione Europea, le indagini dell’EU-OSHA evidenziano che le cadute dall’alto, comprese quelle dalle scale, sono tra le cause principali di incidenti sul lavoro, con un focus particolare sulla prevenzione e la gestione dei rischi. Oltre oceano la situazione non è diversa. Ogni anno negli USA si verificano più di 300 decessi per cadute da scale. (fonte CDC).
L’analisi degli incidenti sulle scale può e deve andare oltre le spiegazioni superficiali e considerare vari fattori come le condizioni meteo, la superficie su cui è posizionata la scala, lo stato della scala stessa e l’adeguatezza della formazione ricevuta dai lavoratori. Gli incidenti o gli imprevisti più comuni correlati alle scale sono stati :
- l’installazione errata della scala,
- l’utilizzo della scala non adatta al lavoro (troppo lunga, troppo corta, del materiale sbagliato, applicazione errata).
A livello numerico, ci sono più morti che lesioni gravi (di solito lesioni spinali), mentre fratture, contusioni e distorsioni sono le lesioni più comuni.
Vedere i pericoli è una sfida
Molti pericoli sul posto di lavoro sono nascosti. Ciò è particolarmente vero per i rischi per la salute e i rischi psicosociali. Un’analisi efficace degli incidenti richiede l’uso di formazione e dell’addestramento come fonte principale di consapevolezza ma anche di buon senso. L’addestramento deve fornire anche visivamente, la capacità di interpretare e dare significato alle situazioni lavorative ed alle richieste pervenute.
Questa pratica è comunemente chiamata riconoscimento o identificazione dei pericoli. È seguita da un addestramento alla gestione proattiva del rischio. Può assumere la forma di ricerche sui pericoli e da queste arrivare ai rischi, audit, sopralluoghi, report personalizzati da parte dei lavoratori, anonimi o meno, o una componente di un sistema di gestione della sicurezza.
Questa nuova coscienza deve includere:
- l’osservazione attenta,
- la descrizione dettagliata degli eventi,
- l’analisi critica,
- la comunicazione delle criticità,
- l’informazione dei risultati raggiunti e delle criticità ovviate.
Un pensiero critico rimane essenziale per risolvere i problemi di sicurezza, evitando pregiudizi, scorciatoie e considerando il contesto più ampio.La sicurezza sul lavoro, abbiamo capito da anni che è un puzzle complesso che richiede un approccio olistico e proattivo. Leggere le analisi degli infortuni è sconcertante. I risultati, i motivi per cui sarebbe accaduto il più delle volte, fanno intendere che la che la colpa possa essere del lavoratore e la soluzione sia “stare più attenti” e fornire “più formazione” sulla sicurezza delle scale.
La formazione continua, l’analisi dettagliata degli incidenti e l’uso del pensiero critico sono strumenti fondamentali per ridurre i rischi e migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Solo attraverso un impegno costante e una cultura della sicurezza possiamo sperare di ridurre ulteriormente gli incidenti e proteggere i lavoratori.