Le prestazioni pensionistiche liquidate dall’Inpgi nel 2025 sono state rivalutate con l’adeguamento Istat dello 0,80%.
L’Inpgi con la circolare del 10 febbraio n. 3 ha riepilogato i valori di riferimento in vigore per quest’anno adeguandoli all’incremento della perequazione dello 0,80%Le ricadute previdenziali per tutti gli iscritti alla gestione separata Inpgi, giornalisti autonomi e cococo, riguardano innanzitutto il minimale di reddito richiesto per l’accredito dei contributi nella gestione separata al fine della copertura dell’intero anno, pari per il 2025 a 18.555 euro annui. Qualora il predetto minimale non fosse stato raggiunto applicando i rispettivi contributi per le due tipologie di rapporti, si procederà ad una contrazione dei contributi mensili accreditati, in proporzione al contributo effettivamente versato.Invece per le prestazioni liquidate agli iscritti il diritto alla pensione di vecchiaia, si consegue al compimento del 66° anno di età, a condizione che risultino versati e attribuiti in favore dell’assicurato almeno 20 anni di contribuzione effettiva.Il diritto alla pensione può essere anticipato a 63 anni con almeno 20 anni di contribuzione (240 contributi mensili) o, indipendentemente dall’età, al perfezionamento di 40 anni di contribuzione (480 contributi mensili), a condizione che l’ammontare della pensione risulti non inferiore ad una soglia pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale (808,35 euro mensili nel 2025). La pensione anticipata, se pari o superiore al predetto importo soglia, viene erogata nella sua interezza, senza alcun limite massimo.
Contributi volontari – In caso di scoperture, il giornalista può ricorrere alla contribuzione volontaria e, a tale fine, per poter coprire un intero anno deve versare versamenti complessivamente non inferiori al valore ottenuto applicando l’aliquota IVS al minimale di reddito pari per quest’anno a 18.555,00 euro. Di conseguenza, per l’anno 2025 i valori minimi del versamento sono:per i parasubordinati (co.co.co.) gli importi minimi dovuti sono pari a 402,02 euro mensili;per i giornalisti autonomi invece, il contributo volontario è pari all’importo del contributo soggettivo ed integrativo versato nell’ultimo anno. Tuttavia, al fine di attribuire n. 12 mesi di anzianità assicurativa nell’anno è necessario che la quota del contributo soggettivo volontario sia almeno pari a 2.226,60 euro annui, oltre contributo integrativo.
Rimborso dei contributi: l’una tantum – Tutti gli iscritti all’Inpgi hanno diritto ad una prestazione “una tantum”, di importo pari ai contributi utili al conseguimento del trattamento pensionistico, maggiorati degli interessi legali se:- al compimento dell’età pensionabile (attualmente 66 anni) cessino o abbiano cessato per qualsiasi motivo dall’iscrizione all’Inpgi senza aver maturato il diritto a pensione autonoma presso tale gestione;- i giornalisti sono deceduti senza maturato il requisito contributivo utile alla liquidazione della pensione, cosa che fa sorgere il diritto ai superstiti.Sono esclusi dalla facoltà di richiesta della prestazione una-tantum:a) i giornalisti che si sono avvalsi della facoltà di ricongiunzione all’Inpgi di contribuzioni versate in altre Gestioni previdenziali ai sensi della legge 5 marzo 1990, n. 45;b) i giornalisti che abbiano maturato presso l’Inpgi una posizione tale da consentire l’ottenimento di una pensione di vecchiaia supplementare di importo annuo pari o superiore al 50% dell’assegno sociale (Assegno Sociale 2025 = 7.002,97 euro).