Il presente lavoro fornisce un orientamento per coloro che devono gestire il rischio cancerogeno e/o mutageno per motivi professionali, fornendo un aiuto a riconoscere il pericolo e ad affrontarlo correttamente attraverso la valutazione del rischio, la classificazione e le misure da intraprendere al fine di controllare e ridurre al minimo il rischio di esposizione, in modo da poter tutelare la salute dei lavoratori.
I tumori di origine professionale sono responsabili di circa 100 000 decessi nell’UE ogni anno, secondo il quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027. Proprio per questo la gestione e prevenzione del rischio cancerogeno è fondamentale per proteggere i lavoratori e garantire un ambiente di lavoro sicuro.
Mutagenesi
La mutagenesi è il processo che conduce a una mutazione. Consiste in un insieme di processi chimico-fisici che danno origine ad una modifica della sequenza nucleotidica del genoma di un individuo e può interessare un singolo gene o l’intera struttura e/o numero dei cromosomi. Le mutazioni possono essere di due origini:
Endogena: non dovute all’interazione con agenti esterni;
Esogene: causate dall’interazione di agenti chimici, fisici, biologici
Se le mutazioni interessano le cellule germinali, la sequenza nucleotidica diventa ereditabile dalla successiva generazione.
Cancerogenesi
La cancerogenesi è il processo che trasforma le cellule normali in cellule cancerose, ovvero cellule che hanno perso i meccanismi di controllo della crescita e riproduzione, con la conseguente proliferazione incontrollata e formazione di masse tumorali.
Rischio cancerogeno
Il Decreto Legislativo 81 del 2008, all’articolo 234, definisce:
Agente cancerogeno:
Sostanze o miscele classificate come cancerogene di categoria 1A o 1B secondo il regolamento (CE) n. 1272/2008;
Sostanze, miscele o procedimenti elencati nell’Allegato XLII del decreto, comprese quelle liberate durante i processi lavorativi.
Gli agenti mutageni sono definiti come:
Sostanze o miscele classificate come mutagene di cellule germinali di categoria 1A o 1B secondo il regolamento (CE) n. 1272/2008.
I principali Enti che si sono occupati di identificare e poi classificare i rischi di cancerogenicità sono:
Commissione dell’Unione Europea (UE);
Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC);
La Commissione dell’Unione Europea, disciplinata dal Regolamento n. 1272/2008, distingue le sostanze cancerogene da quelle mutagene. Ogni gruppo poi viene ulteriormente classificato in tre sottocategorie.
Nel dettaglio le sostanze cancerogene sono divise:
Gruppo 1 A: sostanze di cui sono noti effetti cancerogeni per l’uomo;
Gruppo 1B: sostanze di cui si presumano effetti cancerogeni per l’uomo;
Gruppo 2: sostanze di cui si sospetta effetti cancerogeni per l’uomo;
Mentre le sostanze mutagene:
Categoria 1 A: sostanze di cui è accertata la capacità di causare mutazioni ereditarie nelle cellule germinali umane;
Categoria 1 B: sostanze da considerare capaci di causare mutazioni ereditarie nelle cellule germinali umane;
Categoria 2: sostanze che destano preoccupazione per il fatto che potrebbero causare mutazioni ereditarie nelle cellule germinali umani.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) raggruppa le sostanze sulla base delle evidenze scientifiche che dimostrino una correlazione tra esposizione ed insorgenza di cancro. Ad oggi sono state identificate oltre 400 agenti, ma le sostanze che non sono presenti non necessariamente significa che non sono cancerogene, ma che non è stata ancora studiata o che non esistono dei dati sufficienti. Nello specifico la classificazione prevede:
Gruppo 1: cancerogeni umani certi;
Gruppo 2Arobabili cancerogeni per gli esseri umani;
Gruppo 2Bossibili cancerogeni per l’uomo;
Gruppo 3: sostanze non ancora classificabili come cancerogene;
Gruppo 4: sostanze che non sono cancerogene per l’uomo.
L’esposizione ad agenti cancerogeni e/o mutageni nei luoghi di lavoro è articolata a causa sia del lungo periodo di latenza tra l’esposizione e l’insorgenza dei sintomi patologici, sia della difficoltà di associazione del rischio alla causa professionale.
Gli agenti cancerogeni e/o mutageni possono essere di origine:
chimica;
fisica;
biologica.
Gli ambienti di lavoro in cui si riscontra un rischio maggiore di contrarre patologie neoplastiche sono molti, ad esempio quelli in cui sono presenti polveri di legno e di cuoio. Ma anche nelle industrie petrolchimiche, a causa della presenza di benzene. Un livello di rischio di insorgenza di neoplasie polmonari è associato anche all’esposizione a cromo esavalente e Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), tipici del comparto di produzione di composti cromati, della saldatura, dell’industria chimica, del carbone e del petrolio.
Di seguito in allegato proponiamo un approfondimento inerente al tema del rischio cancerogeno e mutageno