Lavoratori impreparati ai cambiamenti inaspettati

Ott 31, 2024 | News

fonte articolo: www.zhrexpert.it

La resilienza dei lavoratori è in calo, con il 21% che si sente meno preparato ad affrontare cambiamenti rispetto all’anno scorso. Un’indagine ILO su oltre 5.000 lavoratori in Europa, Regno Unito, USA e Australia rivela un aumento delle ore e dei carichi di lavoro, portando a un calo dell’entusiasmo e della produttività. Il rapporto suggerisce miglioramenti in salute mentale, investimenti in tecnologia e semplificazione burocratica per creare ambienti di lavoro più sicuri e resilienti.

Cosa tratta:

Rispetto al termine della pandemia ma anche solo all’anno scorso, il 21 % dei lavoratori si sente meno resiliente e meno incline ad affrontare nuovi cambiamenti. Sebbene si sia parlato molto della resilienza di determinati settori, una nuova indagine ILO, analizza questa caratteristica attraverso gli occhi dei lavoratori. La ricerca che ha riguardato oltre 5.000 persone in Eu e Regno Unito, ma anche in Usa e Australia, che lavorano in settori essenziali della sicurezza quotidiana, chiedendo loro di esprimere i loro sentimenti personali e di fare osservazioni e commenti sul posto di lavoro.

La ricerca ha dimostrato che ai lavoratori viene chiesto di lavorare più ore e con carichi di lavoro maggiori, il che si traduce in un calo dell’entusiasmo verso il lavoro.

I principali risultati identificati nel rapporto includono:

Resilienza traballante: la capacità dei lavoratori di rispondere ai cambiamenti sul posto di lavoro è diminuita in una sorta di stanchezza emotiva, con il 21% che si sente meno resiliente rispetto all’anno scorso.

Costante aumento delle richieste: mentre la resilienza dei lavoratori vacilla, le richieste al personale aumentano; i lavoratori hanno segnalato orari di lavoro più lunghi (55%), carichi di lavoro crescenti (63%) e un calo dell’entusiasmo verso il lavoro (64%).

Problemi legati al rendimento : queste sfide stanno portando a una diminuzione dell’entusiasmo nel lavorare (51%), il che sta avendo un effetto a catena sulla produttività aziendale, poiché il 43% ammette di tagliare i costi sul lavoro e il 49% sta pensando di andarsene per lavorare in altri settori.

Il rapporto prova correttamente ad offrire una serie di soluzioni plausibili per affrontare al meglio queste nuove sfide, molto inconsuete rispetto al passato e si spinge a stilare una serie di raccomandazioni:

  1. Miglioramenti in materia di SSL e di ESG : Diventano necessari dei solidi programmi e delle policy di SSL che comprendano buoni supporti per la salute mentale, soprattutto in settori come edilizia, industria e sanità ed in generale nelle mansioni che operano con il pubblico.
  2. Investire nel talento: Evitare lo stigma verso le nuove generazioni. Le moderne organizzazioni devono promuovere e premiare lo sviluppo professionale attraverso iniziative di upskilling e reskilling. E’ diventato prioritario dare benessere ai lavoratori con opzioni tangibili di lavoro flessibili e carichi di lavoro gestibili, in modo da mantenere i talenti e migliorare la soddisfazione e la produttività sul lavoro.
  3. Investire nella tecnologia: Migliorare l’accesso ai dati, utilizzare l’intelligenza artificiale per semplificare le operazioni più ripetitive. Investire in piattaforme di analisi dati avanzate e strumenti basati sull’intelligenza artificiale allevierà i carichi di lavoro, aumenterà l’efficienza e aiuterà a gestire le attività in modo efficace. I dati oggi dicono che nelle aziende in cui si è investito in IA, il risparmio medio è di circa 2 ore di lavoro per ogni dipendente.
  4. Migliorare l’integrità dei dati: Procedure frammentate e soprattutto dati incompleti compromettono l’efficienza e la conformità normativa in tutti quei settori in cui l’apporto tecnologico è determinante (farmaceutico, chimico, energia ecc). Sfruttare piattaforme digitali e approcci di gestione dei dati integrati può e deve superare questo problema, perché progettate allo scopo.
  5. Semplificare la burocrazia: Semplificare tutti i documenti, significa semplificare la conformità normativa ove possibile. Sono molti i settori in cui c’è un grande bisogno di supporti migliori anche solo per orientarsi nelle normative, sempre più complesse e articolate. La semplificazione dei processi di conformità può concretamente mitigare il rischio e consentire alle organizzazioni di concentrarsi sulle attività principali.

Verso una nuova cultura della sicurezza ?

I lavoratori devono sapere che la loro organizzazione attribuisce alla loro sicurezza un valore superiore a qualsiasi altra cosa. Ormai la maggior parte dei responsabili HR è abituata a sentire i candidati chiedere informazioni sulle performance ESG delle loro aziende o persino sulle loro policy D&I. Difficile che i neolaureati facciano invece domande sulle questioni di sicurezza dell’organizzazione per cui stanno facendo il colloquio e questo dato deve fare rfilettere.

Sebbene l’interesse per la sicurezza sul posto di lavoro si sia intensificato con la pandemia, da allora ha iniziato ad estendersi ad una serie di forme di sicurezza, sia fisica che psicologica, sia i candidati che gli attuali lavoratori non sembrano molto concentrati sulla sicurezza.

Tutte le ricerche forniscono dati paragonabili e univoci : oltre alla sicurezza fisica, i lavoratori e i potenziali assunti sono preoccupati per la loro sicurezza psicologica.

I sondaggi ha rilevato che il 68% dei lavoratori afferma che il proprio datore di lavoro non sta facendo uno sforzo attivo per supportare la loro salute mentale sul luogo di lavoro. Attenzione : si parla dei percepito dai lavoratori, non della reale situazione lavorativa. Infatti, il 65% nota che la propria organizzazione non fornisce risorse per la salute mentale e il 71 % afferma che la cultura del proprio posto di lavoro non consente un dialogo aperto sulla salute mentale, ma appare come rimasta allo scorso secolo.

Dimostrare di avere a cuore i lavoratori, può diventare determinante ed è qualcosa che stanno provando ad attuare le organizzazioni più grandi di pari passo con le multinazionali. E’ cosa nota che la forza lavoro più giovane, (Gen Z e Millennial), cerca impiego in organizzazioni che dimostrano di avere a cuore i lavoratori attraverso i loro investimenti in programmi di salute e benessere ed anche ESG. Le multinazionali sono certe che questi investimenti hanno un ritorno concreto attraverso una maggiore soddisfazione sul lavoro e di conseguenza sulla produttività. Lavoratori più tranquilli, che non hanno paura di avere un incidente sul lavoro o di sviluppare malattie professionale, può significare che si possono concentrare sui miglioramenti e su come rendere il loro lavoro migliore. Negli ultimi due/tre anni anche mantenere i lavoratori una volta che sono a bordo è altrettanto impegnativo. Offrire una varietà di corsi sulla sicurezza, che possono essere seguiti in qualsiasi forma, in qualsiasi momento e personalizzati per il lavoro che si andrà a svolgere, crea una cultura della sicurezza coerente.

La novità principale rimane l’introduzione di una politica legata allo stop work introdotta di fatto dalla Miniriforma del decreto Draghi del 2021, per cui i preposti hanno la possibilità di interrompere il lavoro se ritengono che non sia sicuro. La cultura della sicurezza deve migliorare sia con i lavoratori attuali che con quelli futuri.

Conclusione

Attraverso l’implementazione di queste raccomandazioni, le aziende possono creare organizzazioni resilienti, adattabili e a prova di futuro, capaci di prosperare in un contesto di cambiamento costante. Dimostrare di avere a cuore i lavoratori è fondamentale per attrarre e trattenere i talenti, migliorare la produttività e garantire un ambiente di lavoro sicuro e sano.

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